Salicilati in tavola

di Giovanni Ballarini
  • 06 July 2016
Tutti conoscono l’aspirina, un farmaco analgesico e antinfiammatorio che, preso in continuazioni e a basse dosi (milligrammo 75 – 100) svolge un’azione di protezione cardiovascolare e previene i tumori del colon retto. Questo farmaco é rapidamente metabolizzato dall'organismo e trasformato in acido salicilico e é quindi naturale pensare che anche i salicilati dei vegetali possano esercitare un’azione benefica.
I vegetali contenenti salicilati sono – come oggi si usa dire - nutraceutici e cioè alimenti-farmaci? Per dare una risposta corretta bisogna dare anche uno sguardo al passato.
Nell’alimentazione dei nostri più o meno lontani antenati, ancor prima dell’invenzione dell’agricoltura, la quantità di fibra alimentare si ritiene fosse elevata e dagli ottanta ai centoventi grammi giornalieri, con la presenza anche di cortecce morbide.
I salicilati non sono specifici del genere Salix, dove é stato isolato per la prima volta l’acido salicilico, ma nelle specie di questo genere la corteccia contiene non meno dell’1,5 % di derivati salicilici totali calcolati come salicina, calcolati in riferimento alla droga essiccata. I costituenti caratteristici sono glicosidi fenolici: salicina, salicortina, tremulacina, salireposide, piceina,  siringina e purpureina, che per idrolisi liberano acido salicilico e sono presenti in quantità variabili nelle varie specie: 4-8% di salicina totale in S. purpurea, 4% in S. daphnoides, 1-10% in S. fragilis, 0,5% in S. alba.
Considerando che nella alimentazione dell’antichità non più di un terzo dei vegetali poteva essere costituito da fibre e tra queste da cortecce tenere (30 grammi) si può ipotizzare possibile un’introduzione alimentare giornaliera di 75 – 100 milligrammi di salicilati. Una dose peraltro forse poco utile nella prevenzione di malattie cardiovascolari e di tumori del colon retto, visto che l’età media dei nostri lontani progenitori non superava i quaranta anni e che queste patologie sono dell’attuale terza età. Non é tuttavia da escludere un’azione benefica sulle fermentazioni intestinali e sulle malattie enteriche acute.
Diversa é l’attuale situazione, quando l’introduzione media di fibra alimentare non supera di molto i dieci grammi e soprattutto non deriva da cortecce, ma da frutta e ortaggi che contengono piccole quantità di salicilati. Si va da frazioni di milligrammo a quasi sette milligrammi per etto e quindi, anche in un’alimentazione vegana non si raggiungono di norma i 75 – 100 milligrammi di salicilati. Di conseguenza molto variabile, ma sempre minimo é il contenuto di salicilati in una dieta normale d’oggi.
In tempi relativamente recenti si é inoltre vista l’esistenza di persone che hanno reazioni di tipo irritativo se superano un dosaggio di 12-15 mg di salicilati il giorno. Questo spiega perché è possibile ad esempio che mangiando una fragola non si hanno particolari reazioni, mentre con l'assunzione di una dose abbondante di fragole (1,4 milligrammi per etto) si possa avere un'eruzione cutanea di tipo orticarioide. Per queste persone si stima che la quantità di salicilati nella dieta non deve superare i 2,60 mg al giorno salvo indicazione diversa del medico.
Per la prevenzione delle malattie cardiovascolari e dei tumori colon rettali della terza età, pur dovendosi consigliare un aumento della fibra alimentare per arrivare fino ai trenta grammi giornalieri, più sicuro é seguire la prescrizione del medico e assumere, da chi ne ha bisogno, una pastiglia di acido acetilsalicilico di 75 – 100 milligrammi.


Salicylates on the table
We all know aspirin, an analgesic and anti-inflammatory drug that, if continuously taken in small doses (75 – 100 milligrams) has a cardiovascular protection action and prevents colorectal cancer. This drug is rapidly metabolized by the organism and transformed in salicylic acid and it is therefore natural to think that also salicylates in vegetables may have a beneficial action.
Are the vegetables containing salicylates nutraceutical, as we commonly say today, that is, functional food? To give a correct answer we must have a look at the past.
In the diet of our more or less distant ancestors, even before the invention of agriculture, the quantity of food fibers is thought to have been high, ranging between 80-120 grams per day including tender barks. Nowadays the situation is different with the average quantity of fibers just over 10 grams and especially it never comes from barks but from fruit and vegetables containing small quantities of salicylates.