Tempo di albicocche: attenti al cianuro dei semi

di Giovanni Ballarini
  • 01 June 2016
Giugno, luglio e agosto è il tempo delle albicocche, frutta originaria dalla Cina, a noi arrivata duemila anni a fa e di cui conosciamo molte varietà e apprezzate anche sotto forma di marmellate, preparazioni di pasticceria e liquoreria.
Il seme dell'albicocca, come della pesca è detto armellina e ha un retrogusto gradevolmente amarognolo, per questo usato in pasticceria come essenza, ingrediente negli amaretti, sciroppi o liquori, abbinato anche alle mandorle dolci per renderne il gusto più intrigante.
Come da lunga e consolidata tradizione, in parte purtroppo dimenticata, il consumo delle armelline o seme delle albicocche era limitato all’uso aromatico perché, come le foglie e i fiori dell'albero, contengono l’amigdalina o laetrile, dalla quale deriva acido cianidrico che, ad alte dosi, è molto tossico.
Inoltre di recente, anche attraverso Internet, si è diffusa la notizia, peraltro non recente, che i semi di albicocca, anche ad alte dosi, siano un preventivo e soprattutto una cura dei tumori, con indubbi pericoli per la salute per un loro uso incontrollato.
Per questo i semi di albicocca sono stati oggetto di esame da parte dell’EFSA, l’agenzia europea per la sicurezza alimentare che ha stabilito che consumare più di tre semi piccoli di albicocca crudi, oppure meno di mezzo seme grande per volta può far superare i limiti di sicurezza. I bambini piccoli che consumino anche solo un piccolo seme di albicocca rischiano di superare il limite di sicurezza.
L’amigdalina dei semi di albicocca, una volta ingerita, si trasforma in cianuro, un potentissimo veleno. L’avvelenamento da cianuro causa nausea, febbre, mal di testa, insonnia, sete, letargia, nervosismo, dolori di vario genere ad articolazioni e muscoli, oltre a caduta della pressione arteriosa.
Gli studi dimostrano che una quantità compresa tra 0,5 e 3,5 milligrammi di cianuro per kg di peso corporeo può essere letale e l’EFSA ha stabilito un li-mite di sicurezza per l’esposizione occasionale (nota come “dose acuta di ri-ferimento” o "DAR") di 20 microgrammi per chilogrammo di peso corporeo, ovvero 25 volte meno della più bassa dose considerata letale.
Sulla base di questi limiti e dei quantitativi di amigdalina normalmente pre-senti nei semi di albicocca crudi, gli esperti dell'EFSA stimano che gli adulti possano consumare un quantitativo pari a tre semi piccoli di albicocca (370 mg), senza superare la DAR. Per i bambini piccoli la quantità sarebbe 60 mg, equivalente a circa mezzo seme piccolo.
Nessuna tossicità o pericolo per il frutto e il normale consumo di albicocche non pone rischi per la salute dei consumatori. Il seme inoltre si trova all’interno del nocciolo, lo si ottiene schiacciando e rimuovendo il duro gu-scio legnoso e quindi non è a contatto con la polpa.
Se l’uso dei semi in pasticceria e liquoreria segue regole tradizionali ben con-solidate, di recente e tramite Internet si é diffusa la notizia che questi semi avrebbero una pretesa e non controllata attività antitumorale.
L’idea che il cianuro derivato dalla amigdalina o laetrile contenuta nei semi di albicocca distrugga le cellule cancerose porta a proporre un’assunzione di dieci e anche sessanta semi il giorno, rispettivamente per la popolazione in genere e per i malati di cancro. Queste quantità sono ad alto rischio di avve-lenamento, soprattutto in persone sensibili e debilitate, e quindi da evitare!

Apricot time: mind the cyanide in the stones
June, July and August is apricot time. Originally from China, this fruit reached us two thousand years ago. Its many varieties are known and appreciated as jams, confectionery and liquors. The apricot stone, as well as that of the peach, are known as an armellina. It has a pleasing bitterish aftertaste. For this reason it is used in confectionery as an essence, an ingredient in macaroons, syrups or liquors. It is also added to sweet almonds to give a more intriguing taste.
But the amygdalin in the apricot stones, once ingested, is transformed into cyanide, a very strong poison! Apricot stones in fact have been subjected to examination by the European Food Safety Authority, EFSA, that stated that to consume more than three small stones from raw apricot or less than half a big stone all together may surpass the safety limit. Small children, even if they eat only a small apricot stone, risk going beyond the safety limit.