Come si sarebbe ridotta la terra coltivabile?

  • 27 April 2016
In occasione della Earth Day (Giornata mondiale della Terra) che si celebra in tutto il mondo il 22 aprile, la Coldiretti conferma la necessità di proteggere le terre coltivabili e i cittadini che vi vivono. Per realizzare questa esigenza l'Italia si è impegnata a difendere il proprio patrimonio agricolo e la propria disponibilità di terra coltivabile, riconoscendone il valore sociale, culturale ed economico. Purtroppo sono già diversi anni che se ne discute, ma il Palamento non riesce a produrre un Testo di norme accettabili, in quanto oggetto di pressanti interessi di altre categorie. Coldiretti non ha remore nel dire che: "occorre combattere concretamente i due furti ai quali è sottoposta giornalmente l'agricoltura: da una parte il furto di identità dei prodotti, sfacciatamente immesso in commercio come cibo dichiarato italiano, ma proveniente da chissà quale parte del mondo; dall'altra il furto di valore aggiunto che deriva dal sottopagare i nostri prodotti agricoli primari, senza alcun beneficio neppure per i consumatori, per colpa di una filiera inefficiente".
"La perdita in Italia del 28% della terra coltivata potrebbe essere addebitata alle ultime generazioni di agricoltori, a causa della cementificazione e dell'abbandono provocati da modelli sbagliati di sviluppo, che negli ultimi 25 anni ha ridotto la nostra superficie agricola coltivabile a soli 12, 8 milioni di ettari”.