Attenzione a ciò che mangiamo

di Marco Nuti
  • 06 April 2016
E’ di alcuni giorni fa (Agrapress 22 marzo)* la notizia che i militari del Nucleo anti-frodi dei carabinieri di Salerno, nell'ambito delle attività finalizzate al contrasto alle frodi nel settore agroalimentare organizzate dal Comando carabinieri politiche agricole e alimentari, hanno sequestrato 85mila confezioni di funghi (48 tonnellate) di presumibile origine asiatica, per un valore complessivo di circa 350.000 euro. Ancora una volta la tracciabilità ed etichettatura di un prodotto, oltre al fiuto investigativo dei nostri carabinieri, salvaguardano la salute del consumatore in Italia. Ma, è bene sottolinearlo, esistono, a tutela della nostra salute, altri “salvagenti”. Il primo è la sana abitudine di controllare sempre l’etichetta dei prodotti: qualsiasi difformità o stranezza che possiamo notare, dobbiamo riportarla all’autorità sanitaria. Il secondo è l’esistenza di metodi ancora più sofisticati, basati sulle sonde a DNA, che permettono oggi di “autenticare” e “rintracciare” molti prodotti alimentari. Nello specifico caso dei funghi, queste sonde permettono in tempi rapidissimi con analisi di laboratorio, d’identificare il genere e la specie per esempio di un tartufo o di un fungo mangereccio pregiato. Non è la prima volta che i carabinieri del NAS, Nucleo anti-sofisticazioni, insospettiti dai quantitativi ed altre caratteristiche dei funghi, procedono a questo tipo di controllo.  Fu così ad esempio che una grossa partita di tartufo che stava per essere immessa sul mercato come “nero pregiato” (Tuber melanosporum), di supposta origine francese, si rivelò essere invece del molto meno pregiato tartufo cinese (Tuber indicum) d’origine himalayana. Il rapporto di prezzo sul mercato del primo rispetto al secondo può essere anche di 10:1. Ma non è solo una questione di prezzo: le condizioni igienico-sanitarie durante il trasporto e l’immagazzinamento possono, se non appropriate, essere assai rischiose. E ovviamente questo vale per tutti i prodotti alimentari facilmente deperibili. Non per nulla l’industria alimentare italiana è giustamente ritenuta di alto livello qualitativo e di controllo sia in Italia che al di fuori dei nostri confini. Ma ciò ha scatenato la concorrenza che tenta di immettere sul mercato prodotti “pseudo-italiani” anche in Italia. Ecco come la vigilanza a livello personale e la disponibilità di mezzi moderni d’indagine laboratoriale, uniti alla tracciabilità dell’etichettatura, possono evitarci sorprese e soprattutto danni alla salute, oltre ad evitare danni economici assai rilevanti per le nostre aziende produttrici. 

* NAS SEQUESTRANO 48 TONNELLATE DI FUNGHI CONTRAFFATTI - 2257 - (agra press) - i militari del nucleo anti frodi dei carabinieri di Salerno, nell'ambito delle attivita' preordinate dal comando carabinieri politiche agricole e alimentari finalizzate al contrasto alle frodi nel settore agroalimentare, hanno sequestrato 85mila confezioni di funghi (48 tonnellate circa), per un valore complessivo di circa 350.000.00 euro. il sequestro e' avvenuto in seguito al rinvenimento, in un supermercato della grande distribuzione organizzata, di un vasetto in vetro di una nota azienda conserviera nazionale contenente funghi con su impressi verosimili ideogrammi asiatici. l'attivita' ha consentito verifiche sulla cosiddetta tracciabilita' ed etichettatura del prodotto, risalendo cosi' all'azienda produttrice dove si erano rinvenute partite di funghi, di vario tipo, importate dalla repubblica popolare cinese, spiegano i carabinieri. 

Paying attention to what we eat
Some days ago, it was announced  (Agrapress 22 marzo)* that, as part of the anti-food adulteration activities organized by the Carabinieri Agriculture and Food Command, the Salerno Carabinieri anti-fraud squad confiscated 85,000 packets of mushrooms (48 tons) of presumed Asian origin for a total value of about €350,000. Besides our Carabinieri officers’ nose for sleuthing, product traceability and labeling have once again safeguarded the health of consumers in Italy. However, the fact had best be highlighted that there are also other “lifelines” to safeguard our health. First is to develop the habit of always checking product labels and reporting any difference or oddity we may note to the health authorities. Second, is the use of ever more sophisticated methods, based on DNA probes that allow many food products to be “certified” and “traced back” today.