Fattorie sul mare, rivoluzione brevettata nel laboratorio del georgofilo Stefano Mancuso

  • 14 May 2014
Sfamare il mondo, evitando di impattare troppo sull’ambiente già stressato, è una sfida difficile ma non impossibile. Almeno per il gruppo di studiosi e ricercatori del LINV (Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale) dell’Università di Firenze, diretto dal Prof. Stefano Mancuso, i quali hanno progettato una soluzione rivoluzionaria.
Si tratta del progetto “Jellyfish Barge”, una serra galleggiante adibita alla coltivazione di ortaggi e fiori, completamente autonoma dal punto energetico, che non prevede consumo di suolo, acqua dolce o energia chimica. Sarebbe un modulo galleggiante, posto su una piattaforma di legno costruita con una orditura di travi che ingabbiano fusti vuoti di plastica. Su questa base galleggiante, viene fissata una serra agricola alta 3,5 mt, con struttura in legno, acciao e rivestimento in polietilene. La serra è completamente autonoma per l’approvvigionamento di acqua dolce necessaria alla coltivazione, sfruttando una tecnologia basata sulla distillazione solare. In questo modo la serra è in grado di soddisfare il proprio bisogno idrico con 50 lt al giorno di acqua dolce e pulita. L’energia per azionare le pompe viene invece fornita da un sistema innovativo, che sfrutta il moto ondoso per produrre elettricità da pannelli fotovoltaici, mentre tutti i sistemi sono automatizzati e monitorati da lontano.
Questo progetto unico al mondo sarà presentato in occasione di Expo 2015. Stefano Mancuso si augura che l’idea, già brevettata, possa ottenere i finanziamenti necessari ad entrare nel mercato.


Da QN, 7/05/2014