Crisi e "rivoluzioni" tecnologiche. Capisaldi del futuro: lavoro, capitale, conoscenza

Si è svolta ieri, in Palazzo Vecchio a Firenze, la cerimonia per l’inaugurazione del 261° Anno Accademico dei Georgofili. Riportiamo alcune notizie sulla relazione annuale del Presidente Franco Scaramuzzi e sulla prolusione dell'Accademico ordinario e Consigliere Antonio Patuelli

  • 26 March 2014
All’ inaugurazione del 261° Anno Accademico dei Georgofili, il Presidente Franco Scaramuzzi ha ritenuto doveroso dedicare la sua relazione annuale alla crisi che stiamo attraversando. Ha innanzitutto evidenziato che si tratta ormai di un lungo periodo di depressione e recessione nel quale si sono intrecciate diverse concause (politiche, economiche, sociali, ideologiche, morali, ecc.) ed anche forti cambiamenti prodotti da grandi innovazioni tecnologiche. Un'insieme di fattori ai quali dobbiamo l'attuale situazione, con disoccupazione, nuova povertà e disorientamento. 
Scaramuzzi ha quindi esaminato singolarmente tre elementi (lavoro, capitale, conoscenza) che appaiono come capisaldi determinanti per l'auspicata ripresa e crescita. Ha ricordato come il capitale investito nelle macchine abbia sostituito il lavoro, per ridurre la fatica, incrementava la produttività, la competitività, i redditi e i salari. Analoghi risultati continuano a essere ottenuti con l’uso di nuove tecnologie (basti pensare alla introduzione della comunicazione digitale). Comunque l'odierna situazione non è solo il risultato di una crisi transitoria, ma anche di cambiamenti permanenti che destabilizzano il mondo tradizionale del lavoro. Altre nuove tecnologie stanno sviluppandosi e molte diverranno irrinunciabili. Pertanto, è indispensabile creare al più presto nuovi posti di lavoro tradizionali per far fronte all'emergenza, ma allo stesso tempo adeguare la formazione dei giovani e riqualificare i meno giovani con aggiornamenti continui. Sarà necessario modificare anche i vecchi concetti del posto di lavoro "fisso" (di "ruolo"), inteso come invariato e garantito a vita. Nella dinamicità dei cambiamenti, non si deve neppure dimenticare che il lavoro è per tutti un dovere, prima ancora che un diritto.
Per quanto riguarda il capitale, Scaramuzzi ritiene che l'opinione pubblica abbia ormai compreso come non esista benessere sociale senza lavoro e non esista lavoro laddove manchi il capitale. Ciò deve indurre a creare nel proprio Paese condizioni che non ostacolino, ma favoriscano gli investimenti. 
Alle moderne imprese oggi occorrono essenzialmente due elementi: la conoscenza (del mercato e del khow how per produrre) e il capitale (per acquisire l'uso della terra e degli altri strumenti indispensabili). Sono quindi necessari soprattutto idee, capacità manageriali e finanziamenti per stimolare e sostenere libere e creative iniziative imprenditoriali che rischiano in proprio e possono più rapidamente fornire esempi concreti di nuovi e imitabili indirizzi produttivi.
Le nuove conoscenze che la ricerca scientifica produce, a ritmi logaritmicamente crescenti, hanno portato a cambiamenti tanto forti da essere definiti "rivoluzioni". Alla metà del '700 i Georgofili contribuirono ad una rivoluzione "agronomica". Alla metà del '900 ad una rivoluzione "verde", che in pochi decenni ha determinato cambiamenti superiori a tutti quelli che l'agricoltura aveva sommato nella sua plurimillenaria storia. Ulteriori incrementi produttivi unitari vengono ora auspicati per garantire l'indispensabile sicurezza alimentare del pianeta. Nel prossimo futuro, l'avanzare delle conoscenze potrà portare altre grandi “rivoluzioni”, oggi neppure immaginabili. Dobbiamo esserne consapevoli e prepararci.
Secondo Scaramuzzi, il nostro Paese appare impoverito e disorientato, forse anche più di quanto dovrebbe. Sembra non riuscire a liberarsi dall'accumulo di ragnatele umane che paralizzano le ormai vecchie strutture istituzionali. Percepisce il bisogno di riforme, ma ha difficoltà ad attuarle in modo condiviso. Stiamo perdendo il "senso dello Stato" e continuiamo improvvidamente a trascurare il settore primario, senza accorgerci che è invece destinato a essere ancora arbitro del futuro globale.

Il testo integrale della relazione e il filmato in streaming della cerimonia sono disponibili sul sito www.georgofili.it.

Dario Nardella e Franco Scaramuzzi