Iniziativa Italia-Africa, Tavolo Agricoltura

di Luigi Rossi
  • 05 March 2014
Il 20 febbraio scorso, alla Farnesina, si è tenuta una sessione ministeriale del Tavolo Agricoltura - nell’ambito dell’Iniziativa  Italia-Africa -  alla quale hanno partecipato i Ministri dell’Agricoltura dei Paesi dell’Africa sub-sahariana convenuti a Roma per il Governing Council dell’Ifad. Con questa iniziativa, già presentata dal Ministro degli Affari Esteri lo scorso 30 dicembre, l’Italia ha riacceso i riflettori sull’Africa, partendo proprio dal settore primario che è alla  base dell’auspicato  sviluppo di quel Continente. 
Il Sottosegretario all’Agricoltura, On. Maurizio Martina - il quale a distanza di poche ore sarebbe stato nominato Ministro - ha manifestato il convincimento che “per i molti aspetti peculiari del modello agricolo italiano e per la sua naturale vocazione geografica, l’Italia possa giocare un ruolo strategico nel rapporto tra Europa e Africa”. 
Dai successivi interventi del Direttore Generale della FAO, del Presidente dell’IFAD e dei Ministri dell’Agricoltura di Uganda, Senegal, Angola, Zimbawe, Zambia, Congo, Mozambico, Camerun, Somalia, Etiopia, Eritrea e di quello della Mauritania (attuale presidente dell’Unione Africana), sono emersi aspetti di grande rilievo per l’avvio di partnership basate sulla valorizzazione delle risorse locali e sull’apporto di tecnologie. 
L’Africa è un Continente con Paesi tra loro molto diversi. Mediamente la sua agricoltura impegna il 60% della forza lavoro e produce il 25% del PIL (con variazioni che oscillano tra il 3 e il 50%). A favore di una più stretta collaborazione con i nostri imprenditori del settore , le autorità africane, oltre a riconoscere agli italiani l’esperienza e la conoscenza delle diverse realtà locali, confermano che l’agricoltura costituisce priorità per molti Paesi ed è sostenuta, attualmente, da una forte volontà politica; e già realizza una crescita molto elevata. 
Durante l’interessante incontro alla Farnesina, sono state presentate alcune recenti iniziative di imprenditori agricoli italiani in Senegal, Zambia e Congo, orientate a sviluppare filiere che - valorizzando le risorse locali,   umane e naturali - hanno realizzato coltivazioni e allevamenti e trasformato i prodotti nelle stesse aziende agricole. Un percorso non semplice né rapido, ma ricco di prospettive, poiché coinvolge le popolazioni direttamente interessate.
L’iniziativa Italia-Africa è stata salutata da tutti con entusiasmo e con  l’auspicio che si sviluppi concretamente non solo nel settore agricolo ma anche, come previsto, in quelli ad esso collegati: energia, acqua, infrastrutture. Aver cominciato con l’agricoltura è un buon segnale che può favorire nuove opportunità di sviluppo e continuità in EXPO 2015 Feeding the planet- energy for life. 
L’auspicio è che il Mediterraneo -  il “continente liquido”, come lo chiama Cardini - che unisce l’Europa e l’Africa, ricco di una lunga storia di collaborazioni, veda l’Italia protagonista non solo nella emergenza tragica di questi ultimi anni. “Il Mediterraneo è il paradigma dei problemi posti all’umanità del Terzo Millennio da un incontenibile processo di globalizzazione di produzioni, stili di consumo e di vita, nuovi diritti politici e civili”. Il nostro Paese deve essere sempre più il tramite della collaborazione, per un futuro in cui l’agricoltura, oltre ad assicurare il cibo necessario, sia essenziale nelle nuove sfide globali dell’umanità.