Pasta: tradizione e ricerca

  • 30 January 2019
La pasta, è sinonimo di tradizione, il 99% degli italiani ne mangia almeno 5 volte a settimana, ma pure di innovazione. Nell’ultimo anno è cresciuto anche il consumo di paste speciali quali: senza glutine, integrali, kamut, farro, con spezie e legumi.
La ricerca ha infatti introdotto altri ingredienti alla semola di grano duro ed è molta attenta anche alla pasta per gli intolleranti, che negli ultimi dieci anni si è evoluta ed è molto più gradevole.
Oggi si superano i 500 formati di pasta, sempre più raffinata nell’abbinamento ideale.
Secondo una stima dell’Associazione industrie della pasta italiana (Aidepi) i pastifici investono in ricerca e sviluppo per circa 500 milioni di euro all’anno (pari al 10% del fatturato del settore), che hanno consentito innovazioni di processo nei sistemi di macinazione e essiccazione, tecniche di stoccaggio e imballaggio, insieme a una rigorosa attenzione alle materie prime (anche se rimane una forte dipendenza dal grano straniero) e all’abbattimento dei fitofarmaci, attraverso protocolli d’intesa con le associazioni di settore.
L’Italia produce 3,4 milioni di tonnellate, pari al 43% in più di 50 anni fa e ne esportiamo circa due milioni. Il settore conta 100 imprese, dà lavoro a 7.500 addetti e genera un fatturato di 4,7 miliardi di euro.


da: Avvenire, 3/1/2018