Agricoltura 2030: le riflessioni dei Georgofili per il futuro dell’Agricoltura

Giulia Bartalozzi 24 April 2024

Il futuro dell’agricoltura comincia oggi.
Attualmente è il Green Deal che delinea i percorsi dell’agricoltura del continente europeo con un obiettivo preciso: quello di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Eppure, siamo giunti a metà del percorso che era stato immaginato con l’Agenda 2030 e siamo in ritardo su tutti gli obiettivi, a livello nazionale, europeo e locale!
Le scelte da compiere necessitano tempi medio lunghi per la loro realizzazione, quindi si impone al più presto una riflessione da parte della comunità scientifica agraria, che possa indicare le migliori strategie da perseguire, basate su dati sperimentali responsabilmente valutati.
L’agricoltura, pur con accenti diversi, è oggi obbligata a trovare un punto di equilibrio tra le necessità di incrementare la produzione delle materie prime e di salvaguardare l’ambiente nella sua accezione più vasta. Questo punto è stato definito, in vari stati europei, come “intensificazione sostenibile”, che si può tradurre sinteticamente come l’utilizzazione di tecnologie avanzate per consentire alti livelli produttivi, senza impoverire le fondamentali risorse ambientali.
L’Accademia dei Georgofili ha quindi organizzato un ciclo di incontri, dall’emblematico titolo “Agricoltura 2030”, che si svolgeranno tra la metà di maggio e la metà di luglio, data in cui dovrebbe insediarsi la nuova Commissione UE. La finalità è quella di fornire una visione del prossimo futuro e proporre alla politica indicazioni e strategie di indirizzo per il settore agricolo.
Il ciclo si articolerà in 9 iniziative dedicate ai principali temi da approfondire: la difesa delle colture, la gestione del suolo e dell’acqua, le nuove tecnologie, la gestione delle foreste, le produzioni vegetali e animali, la lotta al cambiamento climatico, il trasferimento delle conoscenze, gli aspetti normativi e la prossima Pac.
Ogni incontro sarà moderato da un esperto georgofilo e vedrà l’intervento di tre o quattro relatori di chiara fama. Al termine di ogni evento, a cura del coordinatore e dei relatori, verrà resa disponibile una articolata sintesi, di cui potranno beneficiare tutti gli operatori agricoli.

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Il declino degli alberi urbani

Francesco Ferrini 24 April 2024

Nelle città di tutto il mondo, gli alberi sono spesso considerati l'elemento vitale per la salute ambientale e il benessere della comunità. Tuttavia, dietro l'incantevole scenario di fronde verdi e ombre ristoratrici si nasconde una realtà inquietante: la mancanza di cure adeguate e di un adeguato monitoraggio in grado di fornire informazioni utili alla gestione sta portando al degrado accelerato di questi preziosi ecosistemi urbani.
Uno dei principali problemi da affrontare riguarda l’età e le condizioni vegetative degli alberi presenti nelle nostre città. Molti di questi alberi sono ormai vetusti, affetti da problemi fitopatologici e strutturali, che li rendono vulnerabili agli impatti dei cambiamenti climatici con problemi sempre più evidenti. Con fenomeni meteorici estremizzati e l'aumento della virulenza dei parassiti, anche quelli precedentemente considerati endemici, gli alberi urbani diventano purtroppo bersagli facili e costosi in termini di gestione.
Come possiamo/dobbiamo agire? Il tutto potrebbe essere riassunto in tre parole: monitoraggio, cura e rinnovo.
L'ignavia di alcune amministrazioni locali e la timidezza dei politici nel fronteggiare queste problematiche rappresentano una vera e propria condanna per il futuro del verde urbano.
Riguardo al monitoraggio, inteso come rilevazione periodica e sistematica di parametri chimici, fisici e biologici, mediante appositi strumenti, allo scopo di controllare la situazione o l'andamento di sistemi anche complessi, seppur molte amministrazioni si sono dotate di adeguati sistemi, ancora resta molto da fare e su questo potranno sicuramente dare una mano le nuove tecnologie come l’uso di sistemi avanzati come le tecnologie GIS per web e applicazioni mobili per la gestione dei dati territoriali e altri strumenti innovativi per le smart cities del futuro, incluso le opportunità che potrà fornirci l’intelligenza artificiale.
Relativamente al rinnovo graduale delle alberature, mentre alcune persone si impegnano con lodevole determinazione per sensibilizzare e proteggere gli alberi urbani, altre mostrano ostilità verso la pubblica amministrazione e pretendono interventi privi di fondamento tecnico o scientifico, oppure il mantenimento sine die di alberi con evidenti problemi. La pressione di un estremismo ambientalista, spesso miope e non disponibile al dialogo, che in alcune sue componenti ha preso una strada senza uscita, non aiuta certo a migliorare l’ambiente, ma rappresenta un problema aggiuntivo. L’essere sempre contro senza giustificazioni è deleterio, perché non c’è coscienza ambientale senza conoscenza.
È, infatti, cruciale comprendere che la cura degli alberi urbani non è solo una questione estetica, ma una necessità imprescindibile per preservare la qualità della vita nelle nostre città. Gli alberi forniscono una serie di benefici vitali, dall'assorbimento di CO2 e la produzione di ossigeno alla riduzione della temperatura urbana e al controllo delle acque piovane. Tuttavia, se non vengono adeguatamente monitorati e curati, questi benefici diminuiscono drasticamente, lasciando le città vulnerabili a una serie di rischi ambientali e sanitari.

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Le patate invece dello zucchero

Lorenzo Frassoldati* 24 April 2024

La sgangherata riforma del mercato europeo dello zucchero del 2006, che tutti applaudirono  (a proposito di ‘follie’ dell’Europa) che ci ha consegnato mani e piedi alle importazioni da Francia e Germania, privandoci per sempre di una commodity strategica per la nostra industria agroalimentare,  portò alla chiusura di quasi tutti i nostri zuccherifici: invece di puntare sull’innovazione e sulla ricerca preferimmo una montagna di milioni, sul cui utilizzo non è mai stata fatta una indagine esaustiva. Chi invece ha puntato sull’innovazione nel suo settore (le patate) è il gruppo Pizzoli che nel sito di uno degli zuccherifici chiusi (a San Pietro in Casale nel Bolognese) ha aperto un impianto-modello all’avanguardia per le patate surgelate, il più grande di tutto il sud Europa.

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Il residuo di estrazione di stevia, interessante additivo alimentare

Mauro Antongiovanni 24 April 2024

La stevia è una pianta perenne tipica delle regioni tropicali del Sud America, ricca di molte sostanze dalle caratteristiche immunoregolatorie, antiossidanti ed antiinfiammatorie. La composizione analitica del residuo dopo l’estrazione del dolcificante è complessa per i numerosi principi attivi che contiene, fra cui l’acido caffeico, l’acido clorogenico, flavonoidi, la quercetina e alcuni loro derivati.

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