Scoperto in Italia un piccolo esercito di 100 mila "raccoglitori di erbe spontanee"

  • 27 May 2015
Sarà la crisi e l'austerità che attraversa da tempo il nostro Paese o la consapevole riscoperta del patrimonio naturale, incentivata da una più diffusa sensibilizzazione culturale sui temi agricoli, ambientali e alimentari, ma in Italia sono moltissime le persone che tornano nei prati, nelle campagne e nei boschi a raccogliere quei frutti spontanei che offre la terra. Si stima un vero e proprio piccolo esercito di almeno 100 mila persone che raccoglie erbe spontanee che finiscono poi in tavola. Questa novità, che sta realmente facendo tendenza, ha ispirato la X edizione della Giornata nazionale "Mangiasano" promossa da VAS-Verdi Ambiente e Società e Cia-Confederazione italiana agricoltori. Ed è proprio su questa scia che anche all'interno di Expo, nel Padiglione Italia, Turismo Verde-Cia, realizza delle piccole "classi" per i bambini, dove l'unica materia di studio è l'agricoltura e si potranno scoprire, tra l'altro, molte erbe spontanee che nascono nel nostro Paese. La stellaria, la lingua di cane, la piantaggine, la borraggine (FOTO), la malva, la bubbolina e l'ortica sono solo pochi esempi dell'immenso patrimonio vegetale spontaneo di cui è ricco il nostro territorio. Una risorsa complessiva ancora per molti versi inesplorata, ma su cui stanno lavorando molto i titolari degli agriturismi. Sono ormai centinaia le aziende agricole e gli erboristi che propongono corsi di approfondimento sulla conoscenza delle piante selvatiche, "tour" nelle macchie e laboratori culinari sull'impiego in cucina delle erbe di campo. Quindi, sta diventando a pieno titolo una delle attività che gli agriturismi svolgono in piena coerenza con la loro vocazione multifunzionale. Al momento non si può parlare di un vero e proprio business intorno alle erbe spontanee, ma l'interesse è crescente.  C'è un'unica controindicazione -avvertono i VAS e la Cia - così come avviene per i funghi, nessuno deve raccogliere erbe spontanee di alcun tipo senza un'adeguata e certificata conoscenza delle stesse, tantomeno dovrà mangiarle. E' notorio come alcune erbe non siano edibili e altre siano protette dalla legislazione vigente, quindi ne è vietata la raccolta. La questione delle piante spontanee è, tra l'altro, un pilastro fondamentale del grande tema della tutela e salvaguardia della biodiversità. 

Fonte: www.cia.it