L’impollinazione del carciofo

di Gaetana Mazzeo
  • 12 March 2014
Una moderna gestione della coltura del carciofo, che tradizionalmente viene riprodotta per propagazione agamica a mezzo carducci, ovoli o parti di ceppaia, passa attraverso la propagazione per seme, che richiede l’impiego di genotipi con struttura genetica determinata, oltre a un idoneo percorso di produzione possibile soltanto grazie al ricorso all’impollinazione entomogama. La sezione di Entomologia applicata del DiGeSA dell’Università di Catania, nell’ambito del progetto “Reintroduzione e conservazione della sottospecie a rischio di estinzione Apis mellifera siciliana: un omaggio al Prof. Genduso” - APESLOW ha studiato l’attività dell’entomofauna antofila, sulle cultivar di carciofo “Violetto di Sicilia” (ecotipo siciliano precoce) e “NP”, linea ottenuta dal DISPA dell’Università di Catania, mediante autofecondazione controllata da una popolazione brasiliana (“Nobre”), coltivate in territorio di Cassibile (SR). I fiori delle piante di carciofo di entrambe le cultivar lasciate alla libera impollinazione, sono stati visitati da diverse specie di insetti afferenti agli ordini dei Coleotteri, Lepidotteri, Ditteri e Imenotteri; questi ultimi, in particolare, giocano un ruolo pronubo preponderante e comprendono numerosi apoidei solitari, bombi e ape mellifera. L’attività pronuba degli impollinatori selvatici è stata confrontata con quella di colonie di Bombus terrestris, utilizzate negli anni scorsi dai ricercatori del DiSPA, e con famiglie di Apis mellifera ligustica e Apis mellifera siciliana, sottospecie di Apis mellifera presenti in Sicilia. Durante la fioritura, sulle piante, opportunamente isolate per parcelle delle differenti tesi, sono state condotte le osservazioni sull’attività degli antofili; successivamente sono stati rilevati la produzione in peso e numero dei semi per pianta, dati utili per valutare l’efficacia degli impollinatori. I risultati ottenuti nei due anni di rilievi, hanno evidenziato alcune peculiarità delle specie pronube (quali, ad esempio, una maggiore efficienza delle due sottospecie di Apis mellifera nell’impollinazione della cv siciliana rispetto a Bombus terrestris) e fatto emergere interessanti spunti di riflessione per ulteriori indagini, utili a ottimizzare l’impiego delle diverse specie e sottospecie nel processo di impollinazione delle differenti cv di carciofo da seme.