“Alimenti Funzionali”

di Deborah Pacetti e Natale G. Frega
  • 30 October 2013
La consapevolezza dell’importanza della nutrizione sullo stato di benessere dell’uomo, aggiunta alla conoscenza delle cause scatenanti patologie legate all’alimentazione ha condotto alla formulazione dell’ipotesi secondo la quale alcuni componenti degli alimenti possono modulare le funzioni cellulari, potenziare le difese immunologiche dell’organismo riducendo così il rischio di insorgenza di patologie. 
In questa ottica, gli alimenti non vengono esclusivamente considerati fonte di energia per lo svolgimento dei normali processi metabolici dell’organismo, ma anche fonte unica di principi attivi (antiossidanti, vitamine, acidi grassi polinsaturi omega3- PUFAomega3) che contribuiscono a “massimizzare” lo stato generale di salute e benessere dell’organismo e a “minimizzare” il rischi di insorgenza di patologie. 
In risposta all’evoluzione del concetto di nutrizione, le industrie della filiera alimentare hanno sviluppato nuovi processi tecnologici per la realizzazione di una nuova categoria di alimenti denominata ALIMENTI FUNZIONALI (Functional foods). Questi prodotti sono ideati tenendo presente particolari esigenze dei consumatori e formulati utilizzando tecnologie innovative mirate a modificare alcune proprietà dell’alimento (Es: composizione chimica) lasciando inalterate le altre (Es: caratteristiche sensoriali). 
L’origine del termine FUNCTIONAL FOOD è attribuibile ad un espressione nata in Giappone nel 1988 (espressione introdotta nei verbali del progetto “Systemic Analysis and Development of Food Functions” supportato dal Ministero dell’Educazione, della Scienza e della Cultura) per indicare alimenti ricchi in nutrienti aventi la capacità di produrre effetti benefici sulla salute. 
Successivamente il termine è stato utilizzato da molti altri paesi facendo però sorgere un vero e proprio dibattito sull’esatta definizione di alimento funzionale. Ancora oggi, comunque, non esiste una definizione legalmente riconosciuta da tutti gli stati, ma esistono più definizioni legate alle diverse scuole di pensiero. Ne sono una prova i numerosi termini usati come sinonimo di alimento funzionale o functional food: novel food, pharmaceutical food, special food, FOSHU (termine utilizzato in Giappone e acronimo di FOods for Specified Health Use). 
Per quanto concerne l’Unione Europea, nel 1998 la Comunità Europea ha supportato il progetto “Functional food science in Europe” (FUFOSE), coordinato dall’ International Life Science Institute Europe (ILSI), dove è stato definito FUNCTIONAL FOOD un “alimento che ha effetti benefici largamente testimoniati da studi epidemiologici e scientifici, nei confronti di una o più funzioni metaboliche dell’organismo (TARGET FUNCTIONS) e che perciò è in grado di migliorare lo stato di salute e/o ridurre il rischio di malattie”. Le TARGET FUNCTIONS (funzioni bersaglio) su cui l’alimento funzionale deve esplicitare la propria azione, al fine di produrre effetti benefici sono: 
- regolazione della crescita, dello sviluppo e della differenziazione cellulare 
- regolazione del metabolismo basale 
- mantenimento della struttura e funzionalità del DNA mediante protezione da specie ossidanti 
- regolazione delle funzioni intestinali 
- regolazione del sistema cardiovascolare 

I requisiti fondamentali che un alimento deve possedere per essere definito funzionale sono: 
- deve avere l’aspetto di un alimento convenzionale, ovvero, non deve presentarsi in forma di capsule, barrette o polveri 
- deve essere consumato come parte della dieta comune 
- deve essere costituito da ingredienti naturali e non di sintesi 
- deve avere un effetto misurabile e validato da solide prove scientifiche su almeno una delle funzioni bersaglio stabilite 
- l’etichettatura del prodotto deve essere conforme alle norme stabilite dagli organi competenti, come il CODEX ALIMENTARIUS o la FAO (Food Agriculture Organization). 

Da un punto di vista strettamente pratico e tecnologico un alimento funzionale può essere un alimento integrale, un alimento a cui è stato aggiunto un ingrediente che ha effetti positivi sulla salute oppure un alimento a cui è stato eliminato un ingrediente naturale che può avere effetti negativi sullo stato di salute (Es: allergene). Alla luce delle evidenze scientifiche finora acquisite rientrano nella categoria degli alimenti funzionali i PROBIOTICI, PREBIOTICI, SIMBIOTICI, alimenti arricchiti in SOSTANZE ANTIOSSIDANTI di origine vegetale, e i prodotti arricchiti in PUFA omega3.