Una strategia di sviluppo delle produzioni alimentari nell’area periurbana del Comune di Roma

di Alessandro Bozzini
  • 01 June 2016
Il Comune di Roma, con i suoi 1.285 Km2, (pari a 128.500 ettari) è il più grande Comune per estensione in Italia ed uno dei più grandi in Europa.  Considerando che almeno un terzo di tale superficie è occupata da fabbricati, strade e servizi vari (aeroporti, parchi e giardini ecc.), restano ancora almeno 80.000 ettari teoricamente utili per le coltivazioni. 
Buona parte del territorio è pianeggiante, di origine alluvionale (bacino del Tevere) di buona struttura e fertilità, con una piovosità media annua di 766 mm, con 102 giorni di pioggia (medie dal 1862 al 2000) e con buone risorse idriche per l’irrigazione.
Una parte importante è occupata da aree demaniali e pubbliche - Tenuta di Castelporziano (foto), Parco di Veio ecc.- spesso con copertura arborea, ma rimane sempre una vasta superficie di proprietà privata e pubblica coltivabile.
Una destinazione strategica di tali aree può essere rappresentata da uno sviluppo di coltivazioni orticole e frutticole che potrebbero rendere disponibili molti prodotti alimentari a Km 0, freschi e di qualità per una importante percentuale del fabbisogno cittadino.
Tali destinazioni produttive potrebbero fornire una importante occupazione, specie da parte di giovani, in quanto le grandi produzioni cerealicole ed industriali meccanizzate necessitano solo di una diecina di giornate uomo all’anno, mentre le colture ortive e frutticole richiedono una manodopera molto più consistente sia per la produzione, la presentazione e per la vendita  nei vari tipi di mercato, inclusi i farmers markets. 
Crediamo, inoltre, che a livello sociale, politico ed economico la produzione alimentare dovrà essere molto rivalutata dalla società urbana come attività essenziale ed anche opportunamente incentivata, per far fronte alle esigenze alimentari di una popolazione sempre crescente, specie nelle città.
A tal punto pensiamo che sia opportuno costituire una nuova Agenzia  Comunale che promuova, coordini e controlli la produzione, i processi di trasformazione, specie se artigianali ed infine la distribuzione alimentare nella città. 
Nelle 20 Municipalità dell’Urbe dovrebbero essere presenti tecnici dell’Agenzia per adattare i programmi alle specifiche condizioni ambientali e sociali e per poter seguire gli sviluppi produttivi locali.
L’Agenzia dovrà infatti anche favorire lo sviluppo di fattorie sociali, didattiche, cooperative e consorzi di produttori in aree pubbliche e private, fornendo anche piccole aree coltivabili agli agrohobbisti cittadini, come pure cercare di costituire mercati locali nei vari quartieri. 
I tecnici dell’Agenzia potranno anche servirsi delle numerose e varie competenze tecniche agronomiche, ambientali ed ingegnieristiche presenti nei numerosi Centri Universitari, CREA, CNR, ENEA ecc. per promuovere lo sviluppo di questa agricoltura periurbana, introducendo utili innovazioni e nuove specie e varietà da fornire ai coltivatori periurbani.
Ogni anno tale Agenzia dovrà inoltre  presentare alle Autorità comunali un accurato rapporto sulle attività svolte ed i risultati ottenuti.