La Bioeconomia italiana in una prospettiva di economia circolare

  • 06 July 2016
Martedì 12 luglio 2016 all'Accademia dei Georgofili si svolgerà un convegno su: "La Bioeconomia italiana in una prospettiva di economia circolare".
A distanza di quattro anni dall'adozione da parte della Commissione Europea di una strategia per una Bioeconomia sostenibile (febbraio 2012), l'Accademia dei Georgofili, in collaborazione con Legambiente, il CREA e la Fondazione per il Clima e la Sostenibilità, e con il Patrocinio della Regione Toscana, ha ritenuto opportuno promuovere un Convegno Nazionale per fare il punto su come in Italia sia stata adottata tale strategia e quale contributo stanno fornendo in tal senso il mondo della ricerca e il sistema imprenditoriale italiano, per il raggiungimento dell'obiettivo comune di un uso più sostenibile delle risorse naturali, inserito nel nuovo paradigma dell'economia circolare.
L'Italia, come il resto degli altri Paesi Europei, ha infatti bisogno di risorse biologiche rinnovabili per produrre alimenti e mangimi sicuri, ma anche materiali, energia ed altri prodotti più in generale. In tale contesto, occorre sviluppare tecnologie, nuovi processi produttivi e nuovi mercati, nonché creare competitività nei diversi settori della Bioeconomia, quali l'agricoltura, la selvicoltura, la pesca, la produzione alimentare, l'industria chimica, biotecnologica, energetica, ecc., ma anche ricercare sempre più l'integrazione tra il mondo imprenditoriale e il mondo della ricerca. A tale riguardo, si sono aperti e si stanno aprendo interessanti opportunità per affrontare queste tematiche, in stretta sinergia tra i due mondi, attraverso il programma europeo "Orizzonte 2020" e soprattutto con il Partenariato Europeo per l'Innovazione (PEI) e i relativi Gruppi Operativi, che stanno formandosi in risposta all'attivazione delle specifiche misure previste dai Piani di Sviluppo Rurale (PSR 2014-2020), che le Regioni e le Province Autonome italiane hanno definito.
La necessità di dotarsi di una chiara strategia nazionale per la Bioeconomia, fondata anche su casi di studio concreti da prendere come modello di riferimento e su cui attivare politiche di sviluppo sostenibile in sinergia con i territori e con le loro specificità, è divenuta ormai una priorità non più rinviabile.
 

Italian Bioeconomics in a perspective of circular economics
On 12 July 2016 at the Georgofili Academy there will be a meeting on “Italian Bioeconomics in a perspective of circular economics”.
After the European Commission adopted, four years ago, a strategy for a sustainable Bioeconomics (February 2012), the Georgofili Academy, in collaboration with  Legambiente, CREA and the Fondazione per il Clima e la Sostenibilità, has deemed it appropriate to promote a national meeting to take stock of how this strategy has been implemented in Italy and what contributions are being provided by the world of research and the Italian entrepreneurial system to reach the common goal of a more sustainable use of natural resources within the new circular economics.
Italy, like other European countries, needs renewable biological resources to produce safe food and feed, but also material resources, energy and, in general, other products. In such a context, technologies, new productive processes and new markets must be developed. We need competitiveness in the various sectors of Bioeconomics such as agriculture, forestry, fishing, food production, chemical, biotechnological, energy industry, etc. and to increasingly pursue the integration between the world of business and the world of research. In this connection, interesting opportunities have opened up and are arising to tackle these themes in a tight synergy between these two worlds through the European program “Horizon 2020” and especially through the European Innovation Partnership (EIP) and the respective Operational Groups that are being created for the implementation of the specific measures provided for by the Rural Development Programmes (RDP 2014-2020), that the Italian regional administrations and autonomous provinces have established. The need to have a clear national strategy as regards Bioeconomics, that is based on actual case studies, to be used as models and on which to bring into action sustainable development policies in cooperation with the territories and their specific characters, has by now become a priority that cannot be deferred any more.