Il vino veramente biologico passa per la genetica

  • 23 July 2014
Nel corso della terza puntata del nuovo ciclo di Superquark, popolare magazine televisivo di scienza, natura e tecnologia, ideato e condotto da Piero Angela, andata in onda giovedì 17/07/2014,  uno dei servizi presentati è stato girato nei campi sperimentali dell’Azienda Agraria Universitaria “A. Servadei” dell’Università di Udine e presso il laboratori dell’Istituto di Genomica Applicata dove, più di 10 anni fa, gli scienziati e gli agronomi hanno iniziato a sviluppare un nuovo studio sul DNA della vite, per creare oggi 10 varietà naturalmente resistenti ai funghi e alle malattie e che possono produrre vini che proteggono meglio la salute e l'ambiente.  L’Istituto partecipa al progetto con l’identificazione dei geni che controllano la resistenza a peronospora in vite e con la selezione assistita da marcatori delle nuove varietà, mentre i ricercatori dell’Ateneo Udinese programmano ed eseguono gli incroci, fanno la selezione per la qualità dei vini e si occupano della produzione delle nuove piante presso l’Azienda Agraria dell’Università di Udine, la quale ospita attualmente circa 8.000 incroci di vite in vari stadi di selezione.
“Grazie alla genetica molecolare, il processo di selezione sul quale si è sempre basata l’agricoltura, viene accelerato in laboratorio – spiega invece il prof. Michele Morgante, docente universitario, Socio dell’Accademia Nazionale dei Lincei dal 2007, cofondatore e direttore scientifico dell’IGA - Nel DNA la vite non solo conserva la resistenza o meno ai funghi, ma anche le basi genetiche della qualità del vino, che è controllata da altri geni. Conoscendole meglio, si potrebbero scoprire subito, fra centinaia di incroci, quali sono destinati a produrre un gran vino”.

Fonte: comunicato stampa IGA (Istituto Genomica Applicata)