Dalla Commissione Europea un piano per la salvaguardia delle risorse idriche

  • 21 November 2012
Nonostante i miglioramenti degli ultimi anni, le acque dell'Unione Europea non godono di buona salute e preoccupa la disponibilità di quantità sufficienti perché la scarsità d'acqua si sta diffondendo in tutta Europa e alcuni Stati membri sono colpiti sempre più spesso da alluvioni e altri fenomeni estremi. E' il quadro tracciato dalla Commissione Europea che, per affrontare il problema, ha messo a punto un Piano per la salvaguardia delle risorse idriche targate Ue al fine di raggiungere l'obiettivo di un buono stato delle acque entro il 2015, come già stabilito nella direttiva quadro sulle acque. Obiettivo: garantire che la disponibilità di acqua di buona qualità sia sufficiente a soddisfare le esigenze dei cittadini, dell'economia e dell'ambiente.
A minacciare le nostre acque ci sono inquinamento, estrazione idrica per produzione agricola ed energetica, uso del suolo e cambiamenti climatici. "Il Piano dimostra che siamo consapevoli dei nostri problemi e che disponiamo di una solida piattaforma per affrontarli - dichiara il Commissario per l'Ambiente Janez Potocnik - E' il momento di intervenire concretamente per sfruttare al meglio il potenziale della legislazione in vigore e dare spazio a soluzioni innovative nell'ambito delle politiche idriche e dell'industria delle acque. E' necessario mirare a un equilibrio sostenibile tra la domanda e l'offerta di acqua, senza dimenticare le esigenze dei cittadini e degli ecosistemi naturali da cui dipendono".
Il Piano propone un approccio strategico basato su tre pilastri: 1) migliorare l'attuazione della politica idrica dell'Ue sfruttando tutte le opportunità della legislazione in vigore (aumentare la diffusione delle misure di ritenzione naturale delle acque, il ripristino di zone umide e pianure alluvionali, applicare il cosiddetto principio del "chi inquina paga" ricorrendo alla misurazione del consumo di acqua, a una tariffazione delle acque e a una migliore analisi economica); 2) integrare gli obiettivi di politica idrica anche nei settori dell'agricoltura, della pesca, delle energie rinnovabili, trasporti...); 3) incrementare l'efficienza idrica. A questo proposito, il Piano prevede che gli Stati membri stabiliscano degli obiettivi in materia di contabilità delle acque e di efficienza idrica e che siano elaborati degli standard per il riutilizzo delle acque.


Da Notiziario A.S.A. del 19/11/2012