Celebrazione della giornata mondiale dell'acqua

di Pietro Piccarolo
  • 30 March 2011
L'acqua è una risorsa destinata a divenire sempre più preziosa, in quanto già oggi se ne consuma più di quella che il suo ciclo può produrre.
Allo stato attuale, su scala mondiale, la situazione è già drammatica e non a caso si parla dell'acqua come di "petrolio blu". Oltre 1,6 miliardi di persone, cioè uno su quattro, non ha accesso all'acqua, mentre le persone che non dispongono di acqua per i servizi igienici e sanitari di base sono 2,6 miliardi. Ogni anno, circa 5 milioni di persone muoiono per malattie legate alla mancanza di acqua pulita.
Purtroppo le previsioni per il futuro sono ancora più pessimistiche. Studi in merito evidenziano come tra venti anni i consumi saranno superiori del 40% rispetto a quelli attuali, per cui nel 2030 ci saranno paesi come l'India e la Cina che potrebbero entrare in una crisi molto grave. Se ne deduce che il problema della risorsa idrica non investe solo i paesi poveri dell'Africa e dell'Asia, ma anche i paesi emergenti, come pure quelli industrializzati come il nostro, per i quali il consumo è 30 - 50 volte superiore a quello dei paesi poveri.
La celebrazione della giornata mondiale dell'acqua, è stata istituita dalle Nazioni Unite nel 1992 e ogni anno viene celebrata alla data del 22 marzo. Nell'edizione 2011 l'ONU ha dedicato la celebrazione a "Acqua nella città: come rispondere alle sfide dell'urbanizzazione".
Il tema è particolarmente avvertito in Italia, dove il tasso di urbanizzazione è del 68%. Sono proprio le città che hanno bisogno di grande quantità di acqua potabile, unitamente a sistemi di fognatura e di depurazione ben funzionanti. Nel 2008 l'Italia ha avuto un consumo medio annuo per abitante di acqua potabile di 92,5 metri cubi, pari a oltre 253 litri al giorno, con un andamento abbastanza stabile negli ultimi 10 anni. Rispetto al consumo medio si registrano però forti differenze tra città e città. Infatti i valori minimi sono dell'ordine dei 100 litri per abitante al giorno, mentre quelli massimi superano i 280 litri. Di questo consumo, quasi il 60% va imputato agli usi per doccia o bagno e per gli usi sanitari.
Da un'indagine ISTAT, risulta poi che mediamente l'11% delle famiglie italiane lamenta irregolarità nell'erogazione dell'acqua. La situazione è molto diversa tra nord e sud. In Calabria e in Sicilia si toccano le punte massime dell'ordine del 30%, mentre al nord la percentuale scende sotto al 6%, con punte minime inferiori al 2% nelle province di Bolzano e Trento.
E' quindi importante ridurre le irregolarità nell'erogazione, così come si deve cercare di risparmiare acqua negli usi domestici. Molto cioé si può fare anche nell'ambito familiare. Infatti il bagno in vasca comporta un consumo di circa 150 litri di acqua, cioé il triplo di una doccia normale della durata di 5 minuti. Nel lavaggio delle mani mediamente vengono consumati 1,5 litri di acqua, mentre nella pulizia dei denti lasciando correre l'acqua il consumo sale a 30 litri.
Ci si augura che da queste giornate derivino insegnamenti recepiti dalle istituzioni pubbliche ed anche dai privati, prima che la situazione si deteriori ulteriormente.

(foto: archivio dei Georgofili)

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